martedì, ottobre 04, 2005

Ancora a parlare di ali

Questa è una vecchia cosa scritta da Serendipita tempo fa. E' tornata alla memoria dopo la conversazione precedente.

Germoglio di ali (per S.D.P.)
Rimane un ricordo
e forse null’altro
Dietro quella velina che a volte
Inforco sugli occhi come una lente a contatto.
Vedo tutto e non lo posso toccare
le foglie alte degli alberi
O la musica al buio
le briciole di pane
cadute dalla tasca
O il filo d’arianna dei nostri percorsi
Che si attorciglia si tende e non si strappa
Come le catene dei cani
E il momento preciso geometrico
di un’impiccagione annunciata

O le soste quando la calamita si sveglia
E ricorda l’attrazione al cemento
E io che pure sentivo un dolore alle spalle
E allo specchio cercavo un germoglio di ali.

Mi dicevi poi poco di te
Lasciandomi in mano carta scura
E due matite per farti un ritratto
Tu mi rubavi parole
E la mia bocca che ride
E riempivi così il nostro spazio
E quell’aria leggera.

6 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Non so se le ali possano essere riflesse negli specchi ma sicuramente sono difficilmente gestibili nei locali stretti

8:14 AM  
Blogger giulia capotorto said...

vuoi dire che chi ha le ali abita di solito in un open space?

9:12 AM  
Anonymous Anonimo said...

Puo' darsi in effetti tu abbia ragione ma stavo pensando a problemini pratici tipo entrare in un bar

10:34 AM  
Blogger giulia capotorto said...

e in una toilette di un regionale??

5:59 AM  
Anonymous Anonimo said...

Quello e' un posto dove si hanno delle difficolta' anche senza avere le ali. Diciamo e' richiesta una certa destrezza.

8:30 AM  
Blogger alias65 said...

ciao ragazza, rieccomi qua!

bella, molto bella, mi è piaciuta tanto davvero.
"Mi dicevi poi poco di te
Lasciandomi in mano carta scura
E due matite per farti un ritratto"
complimenti sinceri e un bacio grosso

12:35 AM  

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