martedì, ottobre 11, 2005

il filo

Perchémichiedotuttoquellocheesisteèlegatodaunfilo? Filo lineare, che poi a un certo punto si ingarbuglia come le cuffiette bianche per sentire la musica. Sembra che si s p e z zi agli attraversamenti pedonali, oppure che si teeeeeenda per seguirmi sopra il tram. Si nasconde nei giorni bui e riappare all'improvviso proprio come le radici degli alberi, al confine tra aiuola e marciapiede. Certe volte lo odio, questo filo sottile che mi lega a eventi, persone o scritte sui muri, e mi sembra che si avvolga intorno a me come una ragnatela appiccicosa.
Poi penso che il mio filo di coincidenze , di parole pronunciate, trasformate e ritornate, di libri letti in questo momento e in un altro tempo, di persone che sfuggono dai puzzle lasciando un piccolo vuoto, mi sia invece corrimano, o ponte tibetano.

*In piazza Napoli, se guardate, ci sono esempi di radici ostinate, che battagliano contro l'asfalto e si divertono a creare disegni giapponesi

14 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Credo di aver capito dove intendi in Piazza Napoli ma il filo del post non sara' mica quello della 90? Non ho niente in contrario pero' in questo caso forse e' meglio non toccarlo

6:47 AM  
Blogger giulia capotorto said...

Tu mi conosci, xxx, e conosci la mia passione per la linea 90. Per la verità in questo preciso post non avevo ci pensato (strano).
Mi ci hai fatto pensare tu, però. Credo che sarà necessario che al più presto mi dedichi con amore alla Milano viaggiante attaccata al filo. tencs.

6:55 AM  
Blogger valentina said...

questo filo ti permette di avere una sensibilità particolare e mi fa piacere pensare che si possa incrociare col mio e tanti altri ancora piu o meno speciali. (che la 90 e la 91 possano incontrarsi?)
complimenti per l'approccio futurista:)

3:41 PM  
Blogger alias65 said...

una volta avevo trovato una bellissima immagine che raffigurava un muro invaso da murales su cui compariva una enorme scritta: "in truth, in very truth, i thought that the door was here".
cerca bene, la porta esiste

1:46 AM  
Blogger giulia capotorto said...

alla Vale dico che il mio filo già si è incrociato con il suo, l'ho sentito dal primo momento che ci siamo incrociate nella realtà. La 90 e la 91, quando si incontrano, si salutano con affetto, aspettando con ansia il ritorno al deposito notturno.
Per Lucio: ce l'hai ancora l'immagine del muro stargate? In questo momento avrei così bisogno di trovare una porta, o di disegnare sull'asfalto un paesaggio ed entrarci dentro come Mary Poppins. Anzi, quasi quasi...

1:59 AM  
Blogger alias65 said...

era un immagine che avevo trovato su internet diverso tempo fa.
provo a cercarla nuovamente, se la trovo te la invio.

comunque il più bel tratto della 90 è quello tra l'incrocio con bazzi fino a piazza trento: archeologia industriale.

bacio!

2:19 AM  
Blogger giulia capotorto said...

è molto vero...a me piace anche guardare a sinistra verso dall'incrocio con vittadini, viale Toscana. Ci sono fabbriche piene di vetrate. Meravigliose...
bacio ricambiato!

2:54 AM  
Anonymous Anonimo said...

la nostra entrata nel mondo, o uscita dal grembo, e'obbligatoriamente segnata dal taglio del grande filo, quando non succede che ti strangoli prima di venire ala luce...Il dopo e' un divenire o un immediato invecchiare dove piu' o meno goffamente si fa il filo a qualcuno tentando di reggerne le fila...ci si sente attaccato a un filo per poi illudersi di fare le cose per filo e per segno...sul filo del rasoio, a filo di logica bisognerebbe filarsela...il filosofo tira le fila e sorride scoprendo che...
simo

5:38 PM  
Anonymous Anonimo said...

...scoprendo che filo-, da philos 'amico', sia come primo che secondo elemento significa 'che ha amore, disposizione, simpatia, 'che dimostra tendenza, affinita''. Spiegami Giuliet, come si fa ad odiarlo?

ps. In altre parole composte significa 'discendenza', e in parole tecniche indica trasporto e comunicazione. Meglio non perderlo mai, il filo...

6:22 PM  
Blogger giulia capotorto said...

Simo-sofa, filosofa esegeta della lingua, entomologa delle parole, regina delle definizioni e dei contro-sensi, dell'elasticità della lingua che si presta come pongo a rivestire concetti, portandoli un poco oltre. Vedi, ho perso di nuovo il filo, a stare a filosofeggiare. In questo momento vorrei avere il capo del tuo filo per tirare tirare e avvolgerlo in una matassina, fino ad arrivare in fondo e così tu saresti qui.

2:08 AM  
Blogger alias65 said...

cosa ti succede?
non aggiorni più il blog, hai un crampo alle dita?

bacio!

2:46 AM  
Blogger Unknown said...

In una foto - contenuta in una certa storia del jazz - c'era questo jassman americano. Con una sola m, non con due. E, accanto a lui, una scritta che aveva vergato sul muro.
La scritta non la ricordo (stavo andando a memoria e piazzando Private investigations dei Dire Straits). Ma l'atmosfera era quella del tuo post. E lui sì, vaccocane, che le ali le aveva.

12:44 AM  
Blogger alias65 said...

ciao Giulia!
mi manchi un bel po'...

7:33 AM  
Anonymous Anonimo said...

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12:44 PM  

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