giovedì, ottobre 20, 2005

Tutto in viaggio

Ci son le ricorrenze, i calendari, i compleanni, torna Natale e il presepe, tornano i miei ciclamini rosa addormentati nell'estate, tornano i programmi televisivi e pure gli uccelli in stormo che ora stanno per partire. I giorni della settimana, che ti sembra che è di nuovo lunedì e già sabato.
Tornano le persone che credevi perdute (ma quelle non sempre) e i compleanni. E tornano le frasi fatte che ti imprigionano il cervello, e i "come stai" dei conoscenti. Torna il mio buon umore e la mia voglia di cioccolato bianco e l'abitudine di mangiare cornflakes a colazione, poi torna il desiderio di smettere di fumare e i fogli al mattino con i propositi quotidiani.
Torna la mia irrequietezza, ciclicamente, e la mia pigrizia (quella non parte mai), la mia voglia di cambiare il mondo e gli occhi assorti su un progetto lontano, tornano le stelline e i desideri da esprimere, torna che dico che sono arrivata a una saggezza e che ho chiarezza sufficiente per illuminare la notte. Torna la leggerezza di una piuma e il fatto che mi sento bella allo specchio. I nodi tornano al pettine, richiamati da qualche istinto di autodistruzione. Tornerà anche la mia voglia di guidare e i bagni caldi con le candele. Torna, sempre, il calore allo stomaco e l'energia per saltare.
Solo alcune cose non tornano. Non torna chi è morto (anche se forse non è così vero, anche se sicuramente tornano quelli che non hanno pace, quelli che fanno gli scherzi nelle vecchie case, quelli che hanno ancora qualcosa da dire), non torna ciò che è stato rubato, o per smemoratezza ho perduto, non torna l'innocenza.
O forse, e mi viene in mente adesso.
O forse.
O forse non c'é nulla che torni, soltanto continue nascite e morti, che insieme, sono sempre rinascite, e mai rimorti.

32 Comments:

Blogger alias65 said...

"tutto scorre" diceva qualcuno più saggio di me.
io che di saggezza ne possiedo poca dico: "mi basta ciò che ho per costruirmi il mio castello".

baci sparsi

8:47 AM  
Anonymous Anonimo said...

Mirabili cose davvero, mirabili
agita il sapiente indovino,
e ne' gli credo, ne' gli nego fiducia;
ma non so che cosa dire;
e sto sospeso fra le attese, senza vedere
ne qui ne' indietro.

simogi

7:04 PM  
Anonymous Anonimo said...

il tornare, chissa'... proprio perche' propriamente 'lavorare al tornio'...sarebbe bello poterlo usare per modellarsi, ritrovando l'appartenenza, per riaffermare un rito o uno spazio o una necessita', come le rondini e il salmone.
simo

7:53 PM  
Blogger alias65 said...

bello ciò che scrivi, simo, mi piace davvero :-)

1:12 AM  
Blogger Unknown said...

Tutto torna, e continuamente non ritorna nessuno.
Contemporaneamente il criceto gira la sua ruota; pare – ma questa già l’ho detta, questa già l’ho scritta – pare il nastro di Escher, e allora il criceto pare allo specchio, corre zampa contro zampa, insegue la propria ombra.
Nascono bambini, preti di Edika, cani con la coda mozzata. E nascono equilibristi che sulla punta del naso tengono il mondo.
Parlavamo di poesia, Giulia, qualche giorno addietro.
La poesia è negli occhi di chi guarda, o, forse, esiste nonostante gli occhi di chi guarda?
E’ negli occhi di chi guarda o forse – forse – esiste già, in sé, nonostante noi, farfalla che svolazza nei campi incurante del poeta che le leva il Sole e le pesta i fiori?

3:11 AM  
Blogger giulia capotorto said...

di simo amo, a parte tutto il resto per cui la amo, la chirurgica attenzione al riportartare le parole al loro senso nascosto e così in questo modo, arricchirle di senso. Anche io avevo pensato alle rondini, più che al salmone, a dire il vero.
Sensasenso mi trovi così stranamente sorella, nel raccontare di criceti. Anche io parlai di questo, tempo fa.
Sulla poesia è lunga, mi sa che dedicherò un post apposta.
Lucio, ti direi "non mi basta ciò che ho per costruire il mio castello, ma
bastare dovrò farmelo, per forza".

6:41 AM  
Anonymous Anonimo said...

siamo noi a tornare o semplicemente a perderci.
il volere o il potere lo lascio a chi puo o vuole decidere.

ps. tu SEI bella!

7:29 AM  
Blogger giulia capotorto said...

questa è una interpretazione possibile, e che forse mi piace.
Siamo noi che andiamo torniamo, ci perdiamo talvolta. In tutto questo errare, qualche cosa impariamo. Oggi a mettere le cialde nel caffè, domani o ieri a costruire castelli.
p.s. grazie per il complimento beddazzo, ma ti ricordo che non sei molto attendibile, conferendo questo applellativo un po' a destra e sinistra :-)

7:58 AM  
Anonymous Anonimo said...

si deve ammettere però... che ultimamente mi limito parecchio.
per quanto riguarda l'appellativo, io rifletto in maniera particolare. in tutte le interpretazioni possibili. lo sai benissimo!

sorry x o senza `

8:03 AM  
Blogger Unknown said...

A mettere le cialde sono ormai uno specialista,
a fare e disfar castelli sono il primo della lista.
Serendipity richiedo e richiudo gli occhi neri
cercando quel che sono, guardando poi dov’eri.
Lavoro giorno e notte a segar questa catena;
ne esce fuori un canto deciso di sirena.

8:09 AM  
Anonymous Anonimo said...

per non perdersi basta bucarsi le tasche dei pantaloni da 170 euro e lasciar cadere briciole..sassi bianchi..o piadine con le zucchine. punti di riferimento. sorrisi conosciuti. bisogna volerlo. e forse lo vogliamo troppo...monotonia. "sei ancora capace di perderti?" chiede spike lee reincarnato quattroruote.

8:37 AM  
Anonymous Anonimo said...

...dimenticavo...
pedr®: tu sei bello.

8:45 AM  
Blogger Unknown said...

Domanda. E se uno non ha pantaloni da 170, ma, magari, un bel kaftano o come si scrive di ghaniana memoria?

8:48 AM  
Blogger giulia capotorto said...

di perdermi non solo son capace
ma ci provo anche nei luoghi conosciuti
cambio marciapiede
e coloro i muri a razzo
e scappo dal deposito dei tram
ascolto le sirene
e capisco il loro canto
e mi fermo in ogni bar
quel tanto che mi basta
perché almeno una piadina
o un torsolo di mela
o bottigliette prese a due a due
di tutte queste cose
rimanga il mio bel nome
nella lista del menù

I am what I am, proprio come una zucchina grigliata. yo!

9:01 AM  
Blogger alias65 said...

ma voi avete bevuto troppo davvero.
concordo però con ilb:
pedr®: tu sei bello.

9:05 AM  
Blogger giulia capotorto said...

un segreto per non perdersi è quello di lasciarsi trovare. Sensasenso, ma tu ti lasci trovare?
forse tu, per farti trovare, semini un po' di sabbia della clessidra, che così finalmente può uscire dal vetro.

9:08 AM  
Blogger giulia capotorto said...

lucio..da che pulpito!!:-))
pedro è molto bello, davvero!

9:09 AM  
Blogger alias65 said...

appunto.
e io cos'ho detto?
:-)

9:11 AM  
Blogger Unknown said...

Io... Io....
Io mi lascio perdere per farmi trovare, Sirena.
Difficile da spiegare, però. Ti ho mai parlato del corto che ho fatto? :)

9:19 AM  
Blogger giulia capotorto said...

mai. parlamene.
Il problema è che io mi vorrei lasciare perdere un pochino di più, nel qual caso sarebbe più facile trovarmi. Invece spesso non mi lascio perdere e gioco a nascondino. Poi, appena sento "liberi tutti", scappo veloce e così finisce il gioco.

9:33 AM  
Blogger Thomas said...

secondo me siete tutti un po' sciocchini..

ps. giugly nn hai da fare i poster per mauri???

9:35 AM  
Anonymous Anonimo said...

si vede che oggi è venerdÌ.
a proposito... ma perché non andiamo tutti a casa?

ps. amunÍ

9:38 AM  
Blogger Thomas said...

yoyo andiamo a casa..

9:40 AM  
Anonymous Anonimo said...

citare solo le rondini sarebbe stato un po' troppo poetico...il salmone invece salta e sguazza ed e' ottimo sia crudo che al forno...

ti ringrazio alias, ma il merito e' solo di giuliet che spero continui a dilettarci sollecitando questo sano riverbero verbale.

9:17 PM  
Anonymous Anonimo said...

Pere (manca l'accento...) Foucauld ha lasciato scritto:"Solo quando non so dove andare so che arrivero' da qualche parte. Solo quando ho una meta so che non arrivero' mai".[...}Ma certamente non conosceva bene le rondini, l'akhral, "il vento morbido". Le rondini hanno una meta e la raggiungono sempre, spaccando il minuto. E' per questa ragione che sono considerate eccellenti migratori.
In realta' i migratori non vanno da nessuna parte, i migratori ritornano, sempre e soltanto. Il loro andare e venire e' un perpetuo ritorno.

Maurizio Maggiani
Il viaggiatore notturno

leggetelo se vi capita, sono 193 pagine, tutte belle. simo

9:44 PM  
Blogger Unknown said...

Del corto ne parlerò nel mio blog. Non per rubarti i gentili ospiti - che qui saluto, come si saluta quando qualcuno ti dice al citofono Ti va un caffè? e ti aspetti due chiacchiere leggere e invece capiti nel mezzo di un party -, ma perché qui annoierei.
Ma l'altroieri ho filmato ancora, per un'idea che avrò.
Ecco. Questo è l'unico rimpianto che ho per quanto ho filmato: aver dovuto limitare quello che dovevo dire per la mancanza del volto giusto, della persona di cui avevo bisogno.

10:34 AM  
Blogger giulia capotorto said...

dei migratori ne voglio parlare, mentre dico subito all'uomo nella clessidra che voglio vedere il suo corto, che quando sarà fatto, avrà proprio il volto giusto.

3:48 AM  
Blogger giulia capotorto said...

per Simo e solo per lei (perché lei può capire) approfitto dello spazio pubblico per ricordare che Maurizio Maggiani assomiglia molto a un certo matematico di San Michele con i capelli arruffati e l'andatura dinoccolata dei suoi pensieri.

4:47 AM  
Blogger Unknown said...

L'uomo risponde che lo vedrai, che sei già in preventivo. Il concorso è sabato; dopo, comunque vada, sarà un successo...

4:55 AM  
Blogger alias65 said...

..is there anybody inthere?..

6:58 AM  
Anonymous Anonimo said...

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