giovedì, novembre 03, 2005

Ora

Ho l'impressione che mi manchi qualcosa. Ce l'ho alla sera, o alla notte, poco prima di addormentarmi. Chissà quale scherzo della mente mi riporta alla prima adolescenza, e con un sussulto mi ricordo dell'apparecchio mobile per i denti, che non porto più da dieci anni.
Poi mi succede al mattino, e controllo le tasche per le chiavi e la mia borsa per il cellulare. E mi succede durante il giorno, quando mi sembra sempre di avere dimenticato una valigia, o una cartella che, invisibile, dovrebbe accompagnarmi. O un ombrello, o le chiavi dell'auto che non ho
Non è una sensazione di mancanza metafisica, mai. Sempre come se mi mancasse un qualche utensile o attrezzo o parte di astronave fondamentale per la propulsione. Un leggero disagio di mancanza di completezza.
Per molti mesi non mi accade, e poi mi accade. Ora

15 Comments:

Blogger valentina said...

una bella e strana casualità. ho appena finito di scrivere sul bolg di una mancanza che ho avvertito stasera. non metafisica ma fisica.
a volte i pensieri delle persone per coincidenze incredibili viaggiano sullo stesso binario, alla stessa ora, lo stesso giorno.
baci

2:10 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ci sono trope succursali del nostro io. E lì alligna il maligno. Dobbiamo liberarcene. Torniamo a essere solo noi stessi. Noi ci bastiamo.

11:03 AM  
Anonymous Anonimo said...

si, e' vero, ci sono dei momenti che non solo qualcosa, ma sembra che ci manchi tutto...le abituali esagerazioni da depressi...pero', pero' ci sono, per fortuna o per contrappeso, dei momenti che sarei felice, o curiosa, di poter fare a meno di tante cose. Alcuni esempi: mutande, pentole e posate, i pavimenti, persino la macchina. Sara' solo una pittoresca suggestione aborigena, ma perbacco!, come mi piacerebbe occasionalmente liberarmi dell'abbodanza che spesso ci inchioda nella ripitivita'di gesti inutili e noiosissimi, ordinati dallo spazio, ritmati dal tempo. Penso pero' che in entrambi i casi di mancata addizione o desiderata sottrazione ci sia in fondo o meglio, in superficie, una galleggiante e confusionale scontentezza. Casi di fottutissima, o indispensabile, normalita'. Con amore. simo

4:04 AM  
Anonymous Anonimo said...

ps. a me quello che scrive l'anonymous delle 11:03PM proprio non piace, o forse non capisco...mah! simo

4:15 AM  
Blogger alias65 said...

sto rapidamente diventando tifoso di simo, fonderò un "fan's club"

4:12 AM  
Blogger giulia capotorto said...

addizioni o sottrazioni denunciano la nostra incompletezza in modo inequivocabile. Non solo ciò che ci manca, ma anche ciò che ci è di troppo. Insomma, o troppo o troppo poco, rispetto a cosa, poi? A un io affamato e talvolta nauseato di ciò di cui ha fame. Io, ad esempio, sento il peso delle cose concrete, che si affollano come ricordi tangibili di una noia mortale (vero simo). Non solo gli oggetti quotidiani, le mutande e le pentole. Anche tutta quella zavorra di scontrini fiscali, pacchetti vuoti, penne che non scrivono, accendini che non funzionano. Conservati non per amore, ma per incuria.
Io, in mezzo a tutti quei casini, non trovo mai nella mia borsa ciò che davvero mi serve. Ed ecco, un'altra volta, la sensazione della mancanza.

4:28 AM  
Blogger giulia capotorto said...

Simona, amore.

4:29 AM  
Blogger Unknown said...

Camminavo tra le macchine e mi accorsi
che mi erano cadute le braccia
sostenermi senza le ginocchia
perder denti, lingua e ugola
camminavo negli spazi tra le parole
e mi accorsi che non avevo nemmeno un silenzio
non ero che un accordo dentro al grande caos
non ero ritrovato, solo perso.
Poi mi venne un pensiero
o scappò via, manco lo ricordo
il pensiero che esistevo non in quanto SONO
ma in quanto NON SONO, NON HO, NON RICORDO.
Non sono, né ho, né ricordo.

7:51 AM  
Anonymous Anonimo said...

Io da piccolo ho perso un paio di rotelle...
qualcuno di voi, per caso, le ha trovate?

8:20 AM  
Blogger giulia capotorto said...

Se tu dovessi trovarle, prima di inserirle al loro posto, dimmelo che facciamo la prova. Magari sono le mie...

9:16 AM  
Blogger giovanni said...

Gli sentimenti di mancanza forse sono il piu forte quando non sono precisi. Me piace che scrivi e continuare leggendo gli altri post "tuyos" (non so como dire questo in italiano; sono olandese ma scrivo in spagnolo sul blog mio) e dopo vi raccontare piú. Saluti, Giovanni

11:35 PM  
Blogger giovanni said...

È un gran piacere leggere le piccole storie... Me piace molto questa di fermarsi in autogrill ed anche tante oltre. Sarò un visitante frecuente, anche per intrare nel mondo italiano che sempre sta nel fondo della mia mente (è italiano questa parola?). Spero che capisci queste italiano mio strano piú facile che lo spagnolo nel blog mio.

6:55 AM  
Blogger alias65 said...

ehi?
tutto bene?

7:05 AM  
Blogger alias65 said...

giuro, non ti comprendo.
un bacione

7:22 AM  
Blogger alias65 said...

è veramente un peccato che questo blog perda vita.
mi spiace.

4:36 AM  

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