Tutto in viaggio
Ci son le ricorrenze, i calendari, i compleanni, torna Natale e il presepe, tornano i miei ciclamini rosa addormentati nell'estate, tornano i programmi televisivi e pure gli uccelli in stormo che ora stanno per partire. I giorni della settimana, che ti sembra che è di nuovo lunedì e già sabato.
Tornano le persone che credevi perdute (ma quelle non sempre) e i compleanni. E tornano le frasi fatte che ti imprigionano il cervello, e i "come stai" dei conoscenti. Torna il mio buon umore e la mia voglia di cioccolato bianco e l'abitudine di mangiare cornflakes a colazione, poi torna il desiderio di smettere di fumare e i fogli al mattino con i propositi quotidiani.
Torna la mia irrequietezza, ciclicamente, e la mia pigrizia (quella non parte mai), la mia voglia di cambiare il mondo e gli occhi assorti su un progetto lontano, tornano le stelline e i desideri da esprimere, torna che dico che sono arrivata a una saggezza e che ho chiarezza sufficiente per illuminare la notte. Torna la leggerezza di una piuma e il fatto che mi sento bella allo specchio. I nodi tornano al pettine, richiamati da qualche istinto di autodistruzione. Tornerà anche la mia voglia di guidare e i bagni caldi con le candele. Torna, sempre, il calore allo stomaco e l'energia per saltare.
Solo alcune cose non tornano. Non torna chi è morto (anche se forse non è così vero, anche se sicuramente tornano quelli che non hanno pace, quelli che fanno gli scherzi nelle vecchie case, quelli che hanno ancora qualcosa da dire), non torna ciò che è stato rubato, o per smemoratezza ho perduto, non torna l'innocenza.
O forse, e mi viene in mente adesso.
O forse.
O forse non c'é nulla che torni, soltanto continue nascite e morti, che insieme, sono sempre rinascite, e mai rimorti.
Tornano le persone che credevi perdute (ma quelle non sempre) e i compleanni. E tornano le frasi fatte che ti imprigionano il cervello, e i "come stai" dei conoscenti. Torna il mio buon umore e la mia voglia di cioccolato bianco e l'abitudine di mangiare cornflakes a colazione, poi torna il desiderio di smettere di fumare e i fogli al mattino con i propositi quotidiani.
Torna la mia irrequietezza, ciclicamente, e la mia pigrizia (quella non parte mai), la mia voglia di cambiare il mondo e gli occhi assorti su un progetto lontano, tornano le stelline e i desideri da esprimere, torna che dico che sono arrivata a una saggezza e che ho chiarezza sufficiente per illuminare la notte. Torna la leggerezza di una piuma e il fatto che mi sento bella allo specchio. I nodi tornano al pettine, richiamati da qualche istinto di autodistruzione. Tornerà anche la mia voglia di guidare e i bagni caldi con le candele. Torna, sempre, il calore allo stomaco e l'energia per saltare.
Solo alcune cose non tornano. Non torna chi è morto (anche se forse non è così vero, anche se sicuramente tornano quelli che non hanno pace, quelli che fanno gli scherzi nelle vecchie case, quelli che hanno ancora qualcosa da dire), non torna ciò che è stato rubato, o per smemoratezza ho perduto, non torna l'innocenza.
O forse, e mi viene in mente adesso.
O forse.
O forse non c'é nulla che torni, soltanto continue nascite e morti, che insieme, sono sempre rinascite, e mai rimorti.